LO STATO AMBIENTALE DELL’ADRIATICO: STUDIO E RICERCHE
22 febbraio 2011 – ore 20.30:
Relatore: Attilio Rinaldi
Direttore Struttura Oceanografica Daphne – ARPA Emilia Romagna
L’Adriatico ha una estensione di 132.000 Km2 La sua superficie è pari ad 1/19 di quella del Mediterraneo (2.504.000 Km2). Ha un volume di 36.000 Km3, quantità che corrisponde ad 1/103 della intera massa acquea mediterranea (3.700.000 Km3). Nella parte alta del bacino si riversano importanti fiumi che nel loro insieme rappresentano il reticolo drenante del Bacino Padano; una vasta valle compresa tra le Alpi a Nord e la Catena Appenninica a Sud. Nell’arco di costa Nord – occidentale troviamo le foci dell’Isonzo, del Tagliamento, del Piave, del Brenta, dell’Adige, del Po e del Reno. Il Po, il primo fiume italiano per lunghezza e portata (675 Km di lunghezza e con portata media annuale di 1.500 m3/sec), termina la sua corsa verso il mare in un delta formato da 5 diramazioni principali. L’eutrofizzazione e il fenomeno delle mucillagini rappresentano fenomenologie i cui effetti possono avere ricadute sull’ambiente e sulle attività dell’uomo rivolte al mare.
L’eutrofizzazione: è un processo degenerativo delle acque indotto da eccessivi apporti di sostanze ad effetto fertilizzante (azoto, fosforo ed altre sostanze fitostimolanti) trasportate a mare dai fiumi e dagli insediamenti costieri.
Le mucillagini: si tratta di un fenomeno conosciuto da secoli, le testimonianze più antiche riguardanti l’Adriatico risalgono al 1729, altri casi, circa 15, sono stati segnalati nell’800 ed all’inizio del 900.
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2° CANTIERE DI INTRODUZIONE ALLA CESTERIA E ALL’INTRECCIO CREATIVO
dalla pianta al cesto
Corso pratico condotto da Elena Campacci
Cesena 19 febbraio 2011
(dalle ore 9.30 alle 18.00)
Perché imparare a fare cesti nel 2011?
I cesti che si trovano oggi nei negozi per pochi euro non sono in grado di raccontarci quasi nulla della loro storia: le mani che li hanno fatti, i materiali o l’annata climatica. Imparare a fare un oggetto artigianalmente significa riprendere un legame profondo tra l’uomo e la natura e tra l’uomo, i suoi antenati e le sue tradizioni. Infatti ogni zona aveva un “cesto caratteristico” e non è difficile, guardandoli, riconoscere il carattere della gente a cui appartiene. In un’epoca dominata dal consumismo, dallo spreco e dalle merci che viaggiano senza senso per 100.000 kilometri, il fatto di non acquistare nulla per poter per avere il necessario, diventa un aspetto innovativo. Conoscere piante e stagioni è sufficiente per creare oggetti che durano anche 50 anni (a dispetto della plastica) e che se ne andranno senza produrre nessun inquinamento magari nell’orto..
L’arte dell’intreccio è una delle pratiche più antiche: ben presto l’uomo iniziò ad intrecciare rami flessibili ed erbe spontanee per creare contenitori leggeri, resistenti e duraturi.
Riconoscimento, scelta, preparazione dei materiali
Salice, vitalba, canne palustri, sanguinello, olmo… Sono solo alcune delle piante che possono essere utilizzate per creare accostamenti inaspettati fra le sfumature che offre la natura che si rigenera ogni anno. S’impareranno a vedere e “scoprire” queste piante (da sempre parte integrante del nostro territorio) e capire quando e come potarle.
L’intreccio
Imparare ad intrecciare un cesto tipico romagnolo, e gavagn, la struttura e le forme… Con poche tecniche, trucchi, ed accortezze ognuno si porterà a casa il cesto realizzato in giornata.
Esempi di alcuni cesti tradizionali
Saranno mostrati alcuni cesti imparando a riconoscere le piante di cui si compongono e le caratteristiche che lo rendono tipico. Verrà inoltre insegnato come si possono riprodurre queste “piante da cesti” creando delle coltivazioni tradizionali che, in alcuni casi, stanno scomparendo.
Costo: € 65,00 da pagare al momento dell’inizio del corso (compreso il pranzo) Il corso è gratuito per i responsabili dei partner del progetto Infea CEA 2009 ‘Spazi di Gioco e Spazi di Memorie’.
Iscrizioni e informazioni tecniche: per ragioni organizzative le iscrizioni debbono giungere entro il 12 febbraio a Elena Campacci elena.campacci@gmail.com - cell. 338/1409662
Per ulteriori informazioni consultare il sito: www.tecnologieappropriate.it
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Proiezione del film documentario “PER AMORE DELL’ACQUA – f.l.o.w.”
25 gennaio 2011 – ore 20,30
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Siccome non abbiamo abbastanza sensibilità di che preoccuparci, ecco un documentario destinato a rivoluzionare la nostra agenda in relazione alle priorità dei più importanti problemi con i quali entreremo in collutazione nel prossimo futuro. Il terrorismo? La sovrappopolazione? L’inquinamento? L’effetto serra? Il crollo del capitalismo?
Cancellate tutto, c’è un nuovo concorrente che promette di lasciarsi dietro gli altri grazie a una accelerazione di cui pochi si sono accorti.
L’elemento che, probabilmente, rende il nostro mondo diverso da tutti gli altri quelli che siamo riusciti a conoscere o a immaginare fino ad oggi, potrebbe diventare in breve l’oggetto di una contesa feroce e distruttiva in una misura finora sconosciuta. L’acqua nel suo stato liquido, l’unica condizione finora ritenuta come necessaria e indisp ensabile per la vita………
Il film è un meraviglioso, appassionante, poetico film scien tifico e militante… sull’acqua.
In questo film gli scienziati spiegano perchè stiamo raggiu ngendo il punto di non ritorno, i cartelli mondiali dell’acqua chiedono la privatizzazione globale delle risosrse idriche, gli attivisti lottano contro le multinazionali, e ci siamo noi con la nostra quotidiana stupidità, noi che paghiamo per avere acqua in bottiglia meno pura, meno sana di quella che esce dai nostri rubinetti.
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PROIEZIONE DEL FILM DOCUMENTARIO “HOME”
30 NOVEMBRE 2010 – ORE 20.30:
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In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, il 5 giugno 2009, viene presentato contemporaneamente in più di 100 stati del mondo, un grande film dedicato al pianeta Terra.
Il film Home La nostra Terra è stato girato da Yann Arthus-Bertrand e co-prodotto da Elzévir Films e EuropaCorp, compagnia di Luc Besson.
Yann Arthus-Bertrand è un fotografo, giornalista e ambientalista francese, diventato famoso grazie a La Terre vue du Ciel un ritratto fotografico composto da fotografie aeree del nostro pianeta.
Dal 2007 ha iniziato, in collaborazione con Luc Besson, le riprese dello straordinario lungometraggio; il film vuole essere una fotografia dello stato di salute della Terra e dei problemi cui l’umanità deve fare fronte.
Il film è composto da immagini aeree filmate in più di cinquanta paesi del mondo. Una voce fuori campo commenta il filmato, mostrando i grandi cambiamenti ambientali e sociali che la Terra sta subendo. Un progetto ambizioso e di grande impatto, che rende ancora una volta possibile scoprire la meraviglia di un pianeta magnifico, sottolineandone al tempo stesso l’evidente fragilità.
Il film, che è stato prodotto senza fini di lucro, si pone come obiettivo quello di essere visto dal maggior numero di persone possibili. Accrescere il livello di consapevolezza sulla responsabilità di ogni individuo nei confronti del Pianeta è l’ambizioso progetto del regista e dei produttori.
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I MARTEDI DELL’ECOISTITUTO anno 2010 – 2011 “UNA ANNO D’ACQUA”
Anche quest’anno organizziamo una serie di incontri definiti “Le serate del martedì dell’Ecoistituto”.
“UN ANNO D’ACQUA” sarà il filone conduttore dei martedì che seguiranno a partire dal 30 novembre 2010 fino al martedì 28 giugno 2011.
Come si può notare leggendo i titoli delle serate cercheremo di affrontare il tema dell’acqua sotto diversi aspetti con l’aiuto di persone che a diverso titolo conoscono l’argomento.
L’acqua è l’unico elemento, l’unico bene dopo l’aria, insostituibile per la vita su questa terra, pertanto cercheremo di occuparci dell’acqua sia sotto gli aspetti politico, gestionale e funzionale.
Non è facile affrontare questo argomento che sembra molto lontano dalle nostre priorità: basta aprire il rubinetto e l’acqua scorre in continuità, bella limpida. Ci accorgiamo dell’acqua solo nel momento in cui crea danni, morti in quel momento è già troppo tardi.
In molti casi abbiamo scelto di delegare a poche persone la gestione di questo elemento vitale, è un rischio molto grande, vorremmo cercare di fare capire a tutti, anche a noi che questo “bene insostituibile” va controllato nella sua gestione.
Crediamo sia il tempo di riappropriarci del “ruolo di controllo”; non è uno slogan! ma un accorato appello di responsabilità affinché sia interrotto questo dramma della lenta scomparsa dell’acqua sia per quantità sia per qualità.
30 NOVEMBRE 2010 – ore 20.30: PROIEZIONE DEL FILM DOCUMENTARIO “HOME” e presentazione del programma “UN ANNO D’ACQUA”
25 GENNAIO 2011 ore 20.30: LA TUTELA DELLE ACQUE IN EMILIA ROMAGNA: L’EMILIA ROMAGNA TUTELA LE ACQUE?
22 FEBBRAIO 2011 ore 20.30: LA SITUAZIONE DEL MARE ADRIATICO
29 MARZO 2011 – ore 20.30: IL DISASTRO DEL GOLFO DEL MESSICO
26 APRILE 2011 – ore 21.00: LA MEMORIA DELL’ACQUA
31 MAGGIO 2011 – ore 21.00: GLI ENTI LOCALI “IL PROBLEMA IDRAULICO LA SITUAZIONE BIOLOGICA
28 GIUGNO 2011 – ore 21.00: ACQUA PUBBLICA ACQUA PRIVATA LA PARTECIPAZIONE AL REFERENDUM CON IL NOSTRO VOTO
UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEL TERRITORIO E DELLE SUE ACQUE
Nella primavera 2011 saranno organizzate due giornate di cammino cercando di imparare a leggere il nostro territorio con l’aiuto di un geologo.
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ORARIO INVERNALE DI APERTURA DELLA BIBLIOTECA DELL’ECOISTITUTO – sezione Tec App
Ecco l’orario invernale di apertura della bibliteca dell’Ecoistituto – sezione Tec App
Martedi dalle ore 20,30 alle ore 22,30
Giovedì dalle ore 15,00 alle ore 18,00
Sabato dalle ore 15,00 alle ore 18,00 su prenotazione, chiamando Donatella 328 3383213
UN APPELLO PER TENERE APERTA LA BIBLIOTECA
L’Ecoistituto è una associazione di volontariato, la biblioteca PUR ESSENDO PRIVATA E’ APERTA AL PUBBLICO.
L’apertura è svolta da volontari, sempre pochi. Vogliamo fare un buon lavoro e dare un servizio serio, per fare questo dobbiamo garantirne l’apertura regolarmente.
Cerchiamo persone volontarie che siano disposte a dedicare poche ore alla settimana per l’apertura, per la consultazione e il prestito dei libri.
Chi è interessato può chiamare Daniele 335 5342213.
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2° Cantiere “DALLA PIANTA AL CESTO”
introduzione alla cesteria e intreccio creativo
Il corso è di carattere prevalentemente pratico.
Conduce Elena Campacci
Cesena 22 gennaio 2011
(dalle ore 9.30 alle 18.00)
Perché imparare a fare cesti nel 2011?
I cesti che si trovano oggi nei negozi per pochi euro non sono in grado di raccontarci quasi nulla della loro storia: le mani che li hanno fatti, i materiali o l’annata climatica. Imparare a fare un oggetto artigianalmente significa riprendere un legame profondo tra l’uomo e la natura e tra l’uomo, i suoi antenati e le sue tradizioni. Infatti ogni zona aveva un “cesto caratteristico” e non è difficile, guardandoli, riconoscere il carattere della gente a cui appartiene. In un’epoca dominata dal consumismo, dallo spreco e dalle merci che viaggiano senza senso per 100.000 kilometri, il fatto di non acquistare nulla per poter per avere il necessario, diventa un aspetto innovativo. Conoscere piante e stagioni è sufficiente per creare oggetti che durano anche 50 anni (a dispetto della plastica) e che se ne andranno senza produrre nessun inquinamento magari nell’orto..
L’arte dell’intreccio è una delle pratiche più antiche: ben presto l’uomo iniziò ad intrecciare rami flessibili ed erbe spontanee per creare contenitori leggeri, resistenti e duraturi.
Riconoscimento, scelta, preparazione dei materiali
Salice, vitalba, canne palustri, sanguinello, olmo… Sono solo alcune delle piante che possono essere utilizzate per creare accostamenti inaspettati fra le sfumature che offre la natura che si rigenera ogni anno. S’impareranno a vedere e “scoprire” queste piante (da sempre parte integrante del nostro territorio) e capire quando e come potarle.
L’intreccio
Imparare ad intrecciare un cesto tipico romagnolo, e gavagn, la struttura e le forme… Con poche tecniche, trucchi, ed accortezze ognuno si porterà a casa il cesto realizzato in giornata.
Esempi di alcuni cesti tradizionali
Saranno mostrati alcuni cesti imparando a riconoscere le piante di cui si compongono e le caratteristiche che lo rendono tipico. Verrà inoltre insegnato come si possono riprodurre queste “piante da cesti” creando delle coltivazioni tradizionali che, in alcuni casi, stanno scomparendo.
Info e iscrizioni e informazioni tecniche:
Elena Campacci 338/1409662 elena.campacci@gmail.com
Costo: 80 € (compreso il pranzo
Effettuare bonifico anticipatamente a:
Ecoistituto di Cesena
BANCA POPOLARE EMILIA ROMAGNA – Filiale: Cesena
CC n° 000001126198 IBAN: IT45F0538723901000001126198
Cliccate sul sulle parole “COME ARRIVARE” che trovate in alto sulla sinistra di questa pagine per avere tutte le informazioni per giungere all’Ecoistituto
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6° Convegno orti di pace
ORTI E SELVATICHEZZE
gli orti-giardini per far pace fra bosco e città
organizzazione del convegno a cura di
Ecoistituto di Cesena- Techne – Rete Orti di Pace
in collaborazione con Mag6
Cesena – sabato 11 settembre 2010 ore 9,00 – 17,00
Sala convegni Ecoistituto di Cesena
via Germazzo 189, – Cesena (frazione Molino Cento)
Il convegno, seguendo la tradizione dei cinque precedenti, prevede brevi relazioni e racconti di esperienze in cui si stanno realizzando, orti scolastici, orti sociali, orti nelle città, orti spontanei, orti comunitari, orti terapeutici con una attenzione particolare al rapporto fra tutto ciò che è coltivato e il selvatico
PERCHÉ IL 6° CONVEGNO ORTI DI PACE SU
ORTI E SELVATICHEZZE
Fra le parole che da anni usiamo quando parliamo di terra, agricoltura e orti, ci sono consociazione e coltura mista. Queste due parole vogliono dire, in pratica, coltivare contemporaneamente varie specie di ortaggi su una stessa area. E si è scoperto che questo aiuta a far crescere meglio i frutti della terra, a renderli più saporiti e gustosi. Tutto questo oggi lo si ritrova in una sola parola di gran moda: “biodiversità“. E la fama di questo termine è tale al punto che questo, che stiamo vivendo, lo si è definito come Anno della Biodiversità. Ma in sostanza è quello che da sempre c’è già allo stato naturale. In natura – infatti – non esistono monocolture, ma diversità! Ed è proprio osservando l’ambiente naturale che ci rendiamo conto della necessità di fare convivere ciò che è l’uomo “addomestica” con ciò che la natura offre spontaneamente. Con questo 6° convegno vogliamo far incontrare il COLTIVATO con il SELVATICO. Fare un orto non è solo questione di “coltivare colture”. È prima di tutto una scelta culturale… e cultura è anche quell’atteggiamento umile che ci permette di imparare dalla natura, dal selvatico. Ecco perché periodicamente ci troviamo a riflettere insieme, scambiarci esperienze, raccontarci storie: è la nostra maniera per condividere e far sì che ci si arricchisca. Questo il senso di un incontro annuale della Rete che abbiamo autodefinito ORTI di PACE. – Gianfranco Zavalloni
PROGRAMMA DEL 6° CONVEGNO
nei limiti del tempo a disposizione sono accettate altre relazioni sui temi del convegno
Introduzione al convegno
Daniele Zavalloni – Vicepresidente Ecoistituto di Cesena
PERCHÉ INSIEME ZONE SELVAGGE E COLTIVATE
L’ANNO INTERNAZIONALE DELLA BIODIVERSITA’ C”O”LTURALE
Annalisa Marchi (Sindaco di Vaiano)
BIODIVERSITÀ NEGLI ORTI DI FRUTTA ANTICA: DAL SELVATICO ALLE COLTURE E VICEVERSA
Adone Rosaria (Psicologa)
IL RUOLO DELLA NATURA NELL’INFANZIA: ASPETTI PSICOLOGICI, CULTURALI, SOCIALI
Roberto Salustri (Coop. Reseda)
GLI ORTI NEL DESERTO
Mattia Pantaleoni
COLTIVARE LA TERRA E COMUNITÀ CONVIVIALI
Paolo Tasini (Giardiniere) e Pia Pera (Scrittrice)
I BAMBINI E IL SELVATICO
Pina Di Cienzo (Professoressa Scuole Medie)
L’ORTO-MOBILE ALLE MEDIE DI CAMPOBASSO
Vinicio Ongini (Ministero Università Ricerca Istruzione)
ORTI COLTIVATI A LIBRI
Gigi Mattei (Professore -Ass. Tonino Guerra)
GLI ORTI DI TONINO GUERRA (una poesia per la rete Orti di Pace)
Elena Campacci (Mamma – Designer)
LA PASSIONE PER L’ORTO
Giorgio Galanti (Dirigente Scolastico Filadelfia)
SCUOLA E TERRA: L’ESPERIENZA DELLA “RINNOVATA PIZZIGONI”
Fabio Fiori (Ricercatore – Insegnante)
ELOGIO DELL’INCOLTO
Paola Berto (Educatrice a Poincicco di Pordenone)
L’ORTO-GIARDINO DELLE PERCEZIONI
Lia Benvenuti (Direttrice del CFP Techne)
L’ORTO NELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE: L’ESPERIENZA DI TECHNE
Coordina gli interventi: Gianfranco Zavalloni
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Nel corso del Convegno verranno presentati i libri:
ORTI DI PACE”, AAVV (Ed. EMI)
GIARDINO & ORTO TERAPIA, Pia Pera (Ed. Salani)
IL FRUTTO RITROVATO, Chiara Spadaro (Ed. Altrecononia)
MANUALE DI UNA MAPPA BIOREGIONALE, Daniele Zavalloni (Ecoistituto)
FRUTTANTICA a cura del Comune di Vaiano
Nel corso del convegno sarà possibile:
a) Visionare la mostra: Selvatichezza di Paolo Tasini
b) Consultare e acquistare libri sull’argomento: a cura di Mag6 di Reggio Emilia
c) Fare lo scambio di semi fra i partecipanti
d) Consultare la Biblioteca dell’Ecoistituto
http://www.ortidipace.org
http://opac.provincia.ra.it/SebinaOpac/Opac (dove sono schedati tutti i libri dell’Ecoistituto)
Per informazioni e segreteria:
Ecoistituto di Cesena
via Germazzo 189 – Frazione di Molino Cento
47521 Cesena FC
www.tecnologieappropriate.it
email: ecoistituto@tecnologieappropriate.it
cellulare 335.5342213 (Daniele)
cellulare 348 2501795 (Leonardo)
MODULO DI ISCRIZIONE AL 6 CONVEGNO ORTI
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POSSIAMO ASCOLTARE LE RELAZIONI IN FORMATO AUDIO (Mp3)
IMPORTANTE: ANNULLATO INCONTRO DI MARTEDI 25 MAGGIO pv.
Per improvvivo impegno istituzionale il Direttore Generale Ambiente, difesa del suole e della costa Regione Emilia Romagna GIUSEPPE BORTONE non potrà essere presente al previsto incontro su LA TUTELA DELLE ACQUE IN EMILIA ROMAGNA:L’EMILIA ROMAGNA TUTELA LE ACQUE.
PERTANTO L’INCONTRO E’ ANNULLATO