Lunedì 25 maggio – ore 20,45
—————————————
“PRIMAVERA GIALLA”
ovvero il dilagante impiego di erbicidi chimici
Le conseguenze sull’ambiente naturale e quelle sul genere umano
“Impiego di Erbicidi:
impatti sulla salute”
————————————————-
Relatori: Ettore Contarini[1] – Ruggero Ridolfi[2]
Sono trascorsi più di cinquant’anni da quando Rachel Carson, sensibilissima scrittrice statunitense antesignana delle battaglie protezionistiche degli anni che seguirono, pubblicò il suo libro-denuncia sui pericoli incombenti verso la distruzione dell’avifauna, specialmente quella degli uccelli di piccola taglia viventi in giardini, orti, siepi, campi e boschetti. “Silent spring”, si intitolava quel famoso e ormai storico libro: Primavera silenziosa. Oggi, se fosse ancora vivente e dimorasse nella pianura romagnola, questa grande protezionista ante-litteram probabilmente scriverebbe un altro lavoro: “Yellow spring”. Primavera gialla. E questo per colpa dell’ormai dilagante e criminale impiego degli erbicidi chimici in ogni tipo di ambiente antropizzato: rurale, urbano e stradale, nonché spesso in fossi e canali. I primi interventi di diserbo chimico risalgono già alla seconda metà degli anni Settanta del secolo scorso quando l’atrazina, uno dei primi prodotti della serie entrati in commercio, incominciò a far ingiallire qua e là a primavera i coltivi della pianura padana. Negli anni successivi, qualcuno già iniziò a preoccuparsi di questa nuova pratica agricola, immaginando sensatamente che essa avrebbe procurato, in aggiunta ai fitofarmaci ormai di largo uso ovunque, un ulteriore avvelenamento dei suoli, delle acque. Ma come sempre accade, allora come adesso, furono isolate voci a protestare. Fu richiesto da varie associazioni di difesa ambientale un monitoraggio seriamente condotto che facesse chiarezza sui risvolti potenzialmente pericolosi di questa novella “invenzione” delle multinazionali della chimica. E sempre come al solito, nessun Ente o pubblica Autorità si espose minimamente, con la nota tattica ben sperimentata, sul problema e sulle sue eventuali conseguenze sull’ambiente e di riflesso sulla salute umana. Ben sappiamo che allora come adesso la regola è far finta di niente per non andare a cercar guai. Eppoi, si sa come la pensa il “palazzo”: se dai ragione a uno perdi il voto dell’altro. Allora, meglio non immischiarsi in attesa che le proteste si smorzino. Tuttalpiù, il politico o l’amministratore, che poi sono la stessa cosa, se proprio tirati in ballo se la cavano sempre con un ”valuteremo attentamente il problema”.
Questa premessa è tratta da:
Quaderno di Studi e Notizie di Storia Naturale della Romagna
Quad. Studi Nat. Romagna, 40: 107-113 (dicembre 2014) ISSN 1123-678
NOTIZIE NATURALISTICHE
Ettore Contarini
Primavera gialla