Attraverso il deserto dei Tartari
rimaneva solo la striscia della strada,
singolare segno di ordine umano
nell’antichissimo abbandono
Dino Buzzati[1]
Sono passati 6 mesi dal referendum sull’acqua e non solo sull’acqua, l’Ecoistituto prosegue il suo percorso formativo organizzando le prossime “ serate del martedì dell’Ecoistituto” con filone conduttore “PER STARE CON I PIEDI PER TERRA”. Il titolo è significativo! se non abbiamo la terra sotto i piedi, se i nostri piedi non calpestano la terra non ci può essere acqua. Eppure, la terra, ogni giorno che passa scompare sotto i nostri piedi. Come noterete dal programma, saranno serate in cui cercheremo di affrontare il tema della terra nei suoi molteplici aspetti senza dimenticarci dell’acqua.
Lo sviluppo italiano
In nome dello sviluppo usiamo il territorio in modo improprio, in quindici anni abbiamo perso oltre 3.6 milioni di ettari di terreno agricolo e per contro abbiamo costruito 3 miliardi di metri cubi di capannoni industriali e lottizzazioni residenziali. Siamo la nazione con la più alta disponibilità di abitazioni in Europa, oltre 32 milioni, si stima che il 20% non siano abitate. Ogni italiano, neonati compresi dispone di una superficie abitativa di 62 metri quadrati. Il fenomeno costruttiva non si arresta[2]. Ogni Governo che si alterna in Parlamento propone il “piano casa”. Dal 2003 al 2009 sono state edificate oltre 1,6 milioni di case, almeno il 10% sono abusive nonostante la popolazione italiana cala sensibilmente e sia una delle più anziane al mondo, ma non invecchia definitivamente grazie al flusso migratorio.
Un elemento comune che associa le aree soggette a desertificazione è costituito dalla progressiva riduzione dello strato superficiale del suolo e della sua capacità produttiva.
In base ad un criterio di produttività biologica, la Conferenza delle Nazioni Unite sulla Desertificazione, tenutasi a Nairobi nel 1977, aveva già adottato una definizione di desertificazione “riduzione o distruzione del potenziale biologico del terreno che può condurre a condizioni desertiche” che prescindeva dalla collocazione geografica (polari o tropicali) delle aree colpite, dalle loro caratteristiche climatiche, dalle cause (naturali o antropogeniche) e dai processi quali la salinizzazione da parte del mare nella falda di acqua dolce dell’entroterra dovuto alla subsidenza che è originato dall’eccessivo emungimento, l’erosione, la deforestazione ecc. che sono all´origine della degrado del potenziale biologico del suolo.
Alla stessa maniera si genera desertificazione con le forti lavorazioni dei terreni agricoli con mezzi meccanici sempre più potenti (pesanti), con lavorazioni sempre più profonde che alterano le proprietà fisiche, chimiche e biologiche del terreno.
Altro fenomeno negativo, peraltro così esaltato in questo periodo storico, è l’utilizzo delle biomasse per la produzione di biocarburante e biocombustibile per il riscaldamento, per la produzione di energia elettrica, per il trasporto, questo processo sottrae materiale organico al suolo necessario per avere humus quindi per avere una terra viva.
La percentuale di territorio italiano a rischio desertificazione è di circa il 30%. Questo fenomeno si è accentuato negli ultimi 20 anni. Sono interessate soprattutto le regioni meridionali dove l’avanzata del fenomeno rappresenta nel nuovo millennio una vera e propria emergenza ambientale.
FAO-UNEP-UNESCO insieme, nel lontano 1979 definiscono la desertificazione come: ”il processo che porta ad una riduzione irreversibile della capacità del suolo di produrre risorse e servizi”.
E’ una definizione che non lascia dubbi, in parole molto semplici significa che il suolo non è più in grado di originare biomassa!
A distanza di 32 anni possiamo affermare che furono parole vane, trasportate dal vento, perché questo fenomeno è in espansione e colpisce tutte le parti della Terra compreso la nostra Nazione e la nostra regione l’Emilia Romagna.
Le immagini al satellite del bacino del Mediterraneo rendono un’idea dell’importanza del problema, le regioni a rischio come la Puglia, la Basilicata, la Calabria, la Sicilia e la Sardegna mostrano il processo di desertificazione in stato avanzato. Anche le regioni del centro nord, in particolare Toscana ed Emilia Romagna, manifestano un peggioramento della situazione idrometeorologica e sono sempre più vulnerabili all’irregolarità delle precipitazioni.
Vi aspettiamo il 25 ottobre per vedere insieme la proiezione del film documentario
“IL CONSUMO DELLA TERRA”
Programma annuale delle serate
25/10/2011
Film “IL CONSUMO DELLA TERRA” a cura di: WWF; LEGAMBIENTE in collaborazione Il Borgo associazione culturale, Lipu, Le città invisibile con il sostegno di Forum Solidarietà.
29/11/2011
IL MOVIMENTO NAZIONALE STOP AL CONSUMO DI TERRITORIO: STORIA E PROGRAMMA. – IL NEONATO FORUM NAZIONALE “SALVIAMO IL PAESAGGIO, DIFENDIAMO IL TERRITORIO: GLI ADERENTI, GLI OBIETTIVI, LE ATTIVITA’ PREVISTELA TERRA UN BENE COMUNE DA PRESERVARE
Relatore: Silvia Minozzi (Coordinatore del Movimento Stop al Consumo di Territorio della Spezia e Val di Magra)
30/01/2012 (per questa serata il giorno di incontro è un lunedì)
CESENA CITTA’ DEL CEMENTO
Relatore: Davide Fabbri – Gherardi Gianfranco
28/02/2012
TERRA UN BENE COMUNE DA PRESERVARE: L’ESPERIENZA DI CASSINETTA DI LUGAGNANO – ALLA RICERCA DELL’ALTRA POLITICA PER UN’ALTRA ITALIA
Relatore: Domenico Finiguerra (Sindaco di Cassineta di Lugagnano)
27/03/2012
IL CONSUMO DEL TERRITORIO IN EMILIA ROMAGNA – IL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE E LE CATASTROFI NATURALI
Relatore: Raffaele Pignone (Servizio geologico, sismico e dei suoli )
23/04/2012 (per questa serata il giorno di incontro è un lunedì)
LA GESTIONE DELLE ACQUE, DELLE ENERGIE RINNOVABILI DEI RIFIUTI IN UN PICCOLO COMUNE e….. PERCHE’ NO! ANCHE LA GESTIONE DELLA CULTURA
Relatore: Annalisa Marchi (Sindaco del comune di Vaiano)
29/05/2012
IL REFERENDUM C’E’ STATO, E’ STATO ACCOLTO. E ADESSO!!
Relatore: Bersani Marco (Rappresentante del comitato per il Referendum)
06/2012
Un viaggio alla conoscenza del nostro territorio per imparare a stare con i piedi per terra Con cena finale, guardando le stelle.
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Sede degli incontri: via Germazzo, 189 MOLINO CENTO – 47521 Cesena (Fc)
[1] Il deserto dei Tartari (la biblioteca di Repubblica)
[2] C. Jampaglia, E. Molinari, 2010 – Salvare l’acqua Contro la privatizzazione dell’acqua in Italia. Feltrinelli editore
RICORDIAMO A COLORO CHE SI MUOVONO IN AUTO, DI UTILIZZARLE A PIENO CARICO (4/5 persone) SIA PER RAGIONI DI SPAZIO PER PARCHEGGIARE, MA SOPRATTUTTO PER RISPARMARE CARBURANTE E QUINDI RIDURRE L’INQUINAMENTO. GRAZIE DI CUORE
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